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Alex Zanardi: Un MITO!

La sai l'ultima su..? Qui puoi parlare di ciò che accade nellla realtà che ci circonda. (no spam)

Re: Alex Zanardi: Un MITO!

Messaggioda m4tty » sab mar 13, 2010 11:27 pm

quest'anno non so cosa abbia idea di fare!!! il team italy spain è migrato nel campionato superstars ma Zanardi pare che non ci sia andato!!! poi comunque è pieno di lavoro volendo , magari si starà preparando con la hand-bike!!!

se dovesse smettere di correre mi dispiacerebbe un sacco però!!!
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Re: Alex Zanardi: Un MITO!

Messaggioda m4tty » lun apr 18, 2011 11:26 pm

Visto che c'era questo topic aggiorno un attimo.

Per chi non lo sapesse da qualche anno Alex corre con le Hand bike e domenica scorsa è arrivato primo alla maratona di Padova e la settimana prima ha vinto quella di Milano.

I primi di maggio sarà in Australia per la prima gara di coppa del mondo :m2:

Un grande uomo e continua ad essere un grande campione :appl:

http://www.alex-zanardi.com/ :okappa:
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Re: Alex Zanardi: Un MITO!

Messaggioda AleXio_82 » mar apr 19, 2011 8:40 am

:appl: :appl: grande
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Re: Alex Zanardi: Un MITO!

Messaggioda m4tty » gio set 01, 2011 5:12 pm

Ciao Amici,

sono tornato Sabato dall'Australia e francamente devo ancora riprendermi.

E' il viaggio più lungo che ho fatto da quando viaggio su un paio di protesi e vi confesso che l'ho accusato un po'.
Tuttavia ne è valsa la pena... Tre medaglie d'argento! Le ho qui davanti a me, rappresentano un bottino che, da bravo ottimista, speravo di portare a casa, ma che francamente si allinea con le più rosee aspettative e non certo con il minimo sindacale che mi avrebbe comunque soddisfatto.

Io infatti, sarei stato contento del podio, in qualsiasi posizione in una gara individuale, preferibilmente la crono, dove il risultato tende a dipendere unicamente dal valore del tuo sforzo.

E invece è andata molto meglio, ora vi racconto perché.

Nella gara in linea di Mercoledì scorso il plotone si annunciava agguerrito. Con le sole defezioni dello Spagnolo Arzo e del Belga Vim Declair, la concorrenza verso il podio vedeva i soliti Sanchez e Van Dyk a capitanare gli avversari più temibili.

La gara si è svolta sul circuito automobilistico di Eastern Creek, vicino a Sydney, dove non ho mai corso in auto, ma ho incredibilmente riconosciuto il luogo visto che ben 25 anni fa lì vicino avevo corso e vinto con il go-kart.
Un circuito che comprendeva la pista, una strada di collegamento e il rettilineo di accelerazione dei dragster, collocato poco distante. Insomma, quasi nove chilometri da ripetersi 8 volte per un totale di 70 km ricchi.

Si annunciava una faticaccia e così è stata. Al secondo passaggio Sanchez ha rotto gli indugi. Con una violenta accelerazione in un tratto di salita ha "tagliato le braccia" alla carovana.
Sulla sua ruota siamo rimasti in tre: io e due Olandesi, Reekers ed il giovane Jetze Plat.
A quel punto, io e l'Americano avevamo un interesse diverso dai due Olandesi. Noi tiravamo per staccare ulteriormente il gruppo, mentre Reekers e Plat si risparmiavano per costruire assieme qualcosa per il seguito della gara con la possibilità di far anche rientrare il terzo compagno precedentemente perso nel gruppo rimasto indietro.

Bèh, dopo altri due giri in quel modo Sanchez ha tirato un'altra "botta" che io ho contribuito a rendere più dolorosa visto che dopo un suo gancio di 40" a tutta, l'ho passato tirandolo a mia volta per un periodo ti tempo analogo.
Risultato: siamo rimasti in tre, io Sanchez e Reekers.

I valori erano chiari: Sanchez il più forte, io dietro di lui e Reekers che se pur leggermente un passo indietro, faceva la gara su di me aspettando un mio calo.
Credo quindi di aver ragionato con saggezza quando, due giri più tardi, ho "declinato" l'offerta di Sanchez di sparare le ultime energie nell'ennesimo sprint in salita.
E ne ho avuto conferma subito, vedendo che l'Olandese mi è rimasto in scia e ben si è guardato da sprintare per raggiungere l'Americano che stava scappando, a dimostrazione che stava correndo unicamente contro di me, contro l'unica preda alla sua portata.

Rimasti in due ho cercato un ritmo buono, una velocità che mi permettesse di non fare rientrare nessuno su di noi, ma che al tempo stesso mi consentisse di recuperare un po'.

Reekers l'ha capito e in ogni tratto in salita tentava di mettermi pressione per farmi andare in crisi ma per mia fortuna non gli è bastato.
Arrivati alla volata non c'è stata storia: so di essere forte in quella circostanza e non mi sono preoccupato più di tanto nell'iniziare lo sprint decisivo davanti, nella posizione di chi tira la scia. Ho atteso il momento giusto e, a poco meno di duecento metri dal traguardo sono partito bruciandolo con decisione.

Incamerata questa soddisfazione, il giorno seguente abbiamo corso il "Team Relay", una gara a squadre concepita per fare gareggiare assieme atleti di classi diverse che rappresentano il proprio paese.
Anche lì grande gioia: grazie allo sforzo combinato mio, di Francesca Fenocchio e di Paolo Cecchetto , abbiamo portato a casa la piazza d'onore dietro agli Usa e davanti al Canada, bello!

Restava la pratica della crono: la prova, di più o meno 16km era tecnica con rettilinei relativamente brevi, curve e rilanci in salita in un circuito da ripetersi tre volte.

Bèh è andata bene, anzi, molto bene!
Allo scorso Mondiale Sanchez mi aveva dato una vita, venerdì scorso gli sono arrivato a poco più di 29" staccando a mia volta di più di un minuto il più diretto degli inseguitori.

E' una bella soddisfazione, la dimostrazione che il lavoro paga, ma che soprattutto inizio a capire COME lavorare! Gli amici del "LAB 3" di Camin-PD sono stati fondamentali in questo, come importantissimo è stato il testimone che mi ha passato il mio vecchio allenatore Fabrizio Tacchino e il mio nuovo "Tutor" Stefano Rossi che mi sta seguendo attualmente. Loro sono importantissimi per il mio apprendistato perché, anche se ho 44 anni suonati, da un punto di vista del metodo di allenamento sono ancora un neofita..

Spero di imparare in fretta, anche perché alla mia età potrei avere da un giorno all'altro un crollo verticale!

Per ora comunque la "macchina" tiene e l'entusiasmo non mi manca.

Tra due settimane sarò a Piacenza per una prova definita "P1" di Coppa Europa. Vedremo, poi a metà Giugno saremo in Spagna, a Segovia, per la seconda gara di Coppa del Mondo.

La sfida è eccitante e bisogna migliorare, fosse anche solo per rimanere dove sono arrivato.

Al lavoro quindi, Londra è vicina ! Ciaoooooo
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Re: Alex Zanardi: Un MITO!

Messaggioda Fabristunt » ven set 02, 2011 10:31 pm

Bravissimo :D
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Re: Alex Zanardi: Un MITO!

Messaggioda flash » sab set 03, 2011 8:27 am

:appl: micidiale !! che tenacia, grandissimo ... :okappa:
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Re: Alex Zanardi: Un MITO!

Messaggioda m4tty » sab set 03, 2011 7:28 pm

Ieri ho acquistato su internet 3 copie del suo libro "Alex guarda il cielo" scritto insieme a Claudio Costa (era anche scontato :hihihi: ) , 2 copie le devo regalare e una me la tengo , ma prima devo farle autografare :utonto: , speriamo che non mi mandi a quel paese :hahaha:
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Re: Alex Zanardi: Un MITO!

Messaggioda m4tty » sab ott 29, 2011 9:14 am

Ecco il pensiero di Alex per Sic :

Zanardi "Sic, fieri di essere italiani"

"Non mi sento di definirmi un amico di Marco Simoncelli, ma quando lo sentivi parlare una volta in tv ti sembrava di essere stato sempre con lui al bar sport a chiacchierare e bere qualcosa". Alex Zanardi, pluri campione di Indy Car, ora proiettato verso la meta delle Paralimpiadi di Londra 2012 dove punta ad una medaglia nell'handbike, parla così a Sky Sport24 di Marco Simoncelli, tragicamente scomparso nei primi giri del GP di Malesia della MotoGP.
"L'avevo chiamato dopo gara di Le Mans perché era al centro di molte polemiche e vedevo questa cosa un po' come un complimento, perché quando sei tanto bravo gli altri ti guardano un pò con invidia e ti attaccano dappertutto - spiega Zanardi - e quindi mi ero sentito di chiamarlo per dirgli che doveva viverlo come un merito. Aveva un talento nel guidare la moto in una maniera incredibile, doveva solo limare l'irruenza dovuta all'inesperienza che lo aveva portato a perdere risultati importanti ma era tipico del cavallo di razza che non è interessato al piazzamento ma ad essere sempre davanti a tutti"
"In questi momenti non sai cosa dire. In queste situazioni c'è l'angoscia per un ragazzo di 24 anni che deve pagare un dazio così severo e soprattutto per il calvario che sta attraversando suo padre che paradossalmente è peggio - aggiunge Zanardi - Avrei voglia di abbracciarlo così come vorrebbero fare molte persone. Vorremmo essergli vicino mentre con un comportamento esemplare sta soffrendo nel modo peggiore, cioè di sopravvivere al proprio figlio. C'è grande ammirazione, voglia di essergli vicino e abbracciarlo nel ricordo di un ragazzo meraviglioso che se ha dato tanto a noi, immaginate cosa avrà dato a quel genitore che vede fare le cose che Marco Simoncelli sa fare in pista. A noi ci fa essere orgogliosi di essere italiani. Non posso immaginare cosa lo sta attraversando adesso, speriamo possa trovare un pò di conforto nel ricordo della persona grande che è stato suo figlio".
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Re: Alex Zanardi: Un MITO!

Messaggioda Ice » sab ott 29, 2011 12:27 pm

Alex Zanardi :Uppp:
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